Una voce fuori dal coro
Prima di buttare giù queste poche righe ho riflettuto,
riflettuto perché in un mondo dove tutti vogliono dare la loro opinione anche se non richiesta, ergendosi a salvatori della patria quando l’unica cosa che cercano di salvare è esclusivamente la loro faccia, mi sono ben vista da elargire le mie idee ai più, ma adesso metto una parola davanti a tutto: BASTA
Il Festival di Sanremo è sempre stato indifferente ai miei occhi ma purtroppo negli ultimi giorni i social sono stati letteralmente invasi da notizie più o meno importanti riguardanti questo evento, non mi sarei stupita se Vanity Fair avesse fatto un post intitolato: “quante volte Chiara Ferragni è andata alla Toilette durante la puntata”.
Giuro non mi sarei stupita affatto.
E a tutto ciò dico BASTA!!
In vita mia non ho mai assistito a così tanta falsità, proselitismi, finto vittimismo, lacrime di coccodrillo… ma non era un Festival della canzone? Mi sono persa qualcosa?
Amadeus è stato un abile stratega nel posizionare in modo corretto i pedoni degli scacchi.
Tema ricorrente delle quattro puntate: La Donna, il suo ergersi in un mondo che la fa sentire sbagliata, in poche parole la rivincita delle ovaie.
Solo io ho visto incoerenza in tutto? Illuminatemi ve ne prego.
Partiamo dal punto più semplice ed elementare di tutti: co-conduttrici?
Un nuovo termine che presto l’accademia della Crusca annovererà nei dizionari come sinonimo di Valletta.
Io di Co-conduttrici non ne ho viste, forse la mia miopia avanza e non ho messo bene a fuoco, forse la sagoma che indossava il tuxedo in velluto marrone era la Ferry transgender che si ergeva a portatrice dei diritti LGBDQ? Se fosse così dimenticate subito le mi parole ma se invece quella sagoma era di una figura maschile, due o tre pensieri nella mia mente mi balenerebbero.
Se dobbiamo proprio parlare di femminismo ed essere polemiche, ancora una volta le redini della trasmissione sono state tirate dagli uomini, tutte le belle parole vere o non che sono state pronunciate dalle vallette, ops scusate ora si dice co-conduttrici non hanno un senso.
Io come donna mi sono sentita presa in giro, si parla di rivendicazione femminile e poi sono solo gli uomini che decidono?
Lo vedete anche voi che non sta in piedi come principio?
Ma passiamo al secondo punto:
I Monologhi, la donna che si sente sbagliata, vittima della società che deve sempre giustificarsi ecc ecc..
Premessa:
Ho iniziato a far valere i miei diritti all’età di 6 anni, non a trenta per seguire un trend su Tik Tok, trovavo inconcepibile che una donna dovesse servire il marito a tavola, prendersi cura della casa, essere sempre perfetta, cucinare, non lamentarsi e in più non essere retribuita. Ho sempre sostenuto il mio pensiero andando contro tutti.
A 10 Anni ho cominciato a dire che se mai avessi avuto un figlio avrebbe portare il mio cognome, oggi a distanza di decenni la legge lo permette.
Sono nella casella dei trenta e al momento non sono sposata, non ho figli, non so se ne vorrò e ne avrò, so cucinare ma non cucino per nessuno e NON mi sento incolpa.
Ripeto NON MI SENTO IN COLPA, ANZI MI SENTO MOLTO FORTUNATA PER ESSERE NATA IN QUESTA PARTE DEL MONDO.
Lavoro 10/12 ore al giorno, forse anche di più, ho un cane ed un cavallo e non mi sento sbagliata ad aver seguito ciò che amavo e che amo.
Certo sono sempre stata la voce fuori dal coro, quella che faceva di testa sua e non seguiva il gregge. Non nego che per portare avanti le mie idee e i miei principi non mi sia sentita sola ma sono felice di ciò che sono diventata e di ciò che diventerò perché la vita è in divenire e qualsiasi scelta tu voglia fare :
Sposarti, avere figli, non averne, ecc ecc.. sarà giusta ma solo se l’avrai scelta veramente tu e non gli altri per te.
Se avessi dovuto dare io un messaggio a tutte le donne italiane avrei detto ciò:
“Si sa che essere donna in una società prettamente maschilista non è facile, purtroppo tra donne e uomini ci sono due pesi e due misure ma bisogna essere la voce fuori dal coro, mai vittime.
Siamo forti, decise, multitasking e molto altro ancora.
Smettiamola di vittimizzarci e tiriamo fuori le ovaie.”
Chiara Ferragni scrive: “Pensati Libera” io 9 anni fa sulla schiena mi sono tatuata “Libera di essere felice” ed è quello che io auguro a tutte le Donne.
Una voce fuori dal coro
One thought on “Una voce fuori dal coro”
Ammetto di non aver seguito il Festival, tranne per gli sapezzoni nei tg e i vari commenti social degli amici, ma il problema è che conosco pochi artisti e dei nuovi preferisco ignorarne l’esistenza, non di tutti sia chiaro….ma le tue parole mi piacciono molto…comunque con la Crusca, secondo me dopo PETALOSO, vale tutto!!!